Page 4 - La Cicala e la Formica 5
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arte e immagine
come monet le attività
Il testo della canzone, prestando particolare attenzione al tema della luce, dei colori e
della tecnica pittorica, indirizza i bambini a scoprire alcune caratteristiche dell’arte
del pittore francese Claude Monet, che potranno essere approfondite attraverso
semplici attività.
neVe... coloRAtA!
L’osservazione dei colori utilizzati nell’opera “La gazza”, unitamente alla lettura
dei versi iniziali della canzone (“Per dipingere l’inverno non mi serve solo il bianco: con
l’azzurro e con il grigio posso far molto di più.”) permetteranno agli alunni di ren-
dersi conto che la neve, notoriamente “bianca”, in realtà appare azzurra-grigia
nelle zone d’ombra. Si potrà così superare lo stereotipo, constatando appunto che
anche la neve può essere colorata. Tutto ciò è ben evidente nell’ombra che lo
steccato proietta in primo piano.
L’insegnante consegnerà quindi ai bambini un foglio da disegno e chiederà loro di
riprodurre le linee principali del dipinto di Monet (la linea di terra, quella dello
steccato, le linee della casa e l’orizzonte), tralasciando tutti gli alberi.
Si procederà poi con la coloritura mediante la tecnica del collage di carta velina:
gli alunni incolleranno della velina bianca in tutti i punti ricoperti dalla neve e, là
dove la neve è in ombra, sovrapporranno della velina azzurra e grigia.
Le parti del disegno rimanenti potranno essere colorate con i pastelli.
toccHI dI coloRe
Prima di proporre ai bambini di dipingere un prato fiorito sullo stile di “Il giardino
a Giverny”, risulterà utile osservare la riproduzione dell’opera e rileggere i versi
della canzone soffermandosi in particolare sull’espressione “Poche curve, poche ri-
ghe, tante macchie di colore...”. Questi versi riferiscono la tecnica impressionista
dell’artista, che non prevedeva la realizzazione del disegno prima della coloritura,
ma la stesura diretta del colore sulla tela attraverso brevi pennellate.
Si farà notare che né le foglie degli alberi, né i singoli fiori sono ben distinti. So-
prattutto nella parte più lontana del prato non si distingue un iris dall’altro: è solo
la macchia di colore che ci lascia intuire la presenza dei fiori.
L’insegnante consegnerà ai bambini un foglio da disegno sul quale dovranno sem-
plicemente tracciare la linea dell’orizzonte che separa il prato dal cielo, e il tronco
di uno o due alberi da inserire nella posizione che preferiscono. Chiederà a questo
punto di colorare i disegni con le tempere, stendendo il colore con brevi pennellate:
per la chioma dell’albero saranno verticali con diversi toni di verde; per il prato
sottili e disordinate, così da rendere l’idea dei fili d’erba; per i fiori macchie più o
meno circolari di uno o più colori, in base ai fiori che si decide di rappresentare.
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