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            LETTURA E COMPRENSIONE                                                         Data: ..................................................


                                         IL PICCOLO SIMBAD




               La sera scendeva dolcemente sopra i tetti di Bagdad.

               Le rondini garrivano, sfrecciando attraverso le nuvole rese d’oro dagli ultimi
               raggi di sole.
               Un uomo, molto vecchio con la barba lunga e bianca, il viso sciupato dagli
               anni e un corpo lungo e magro, alzò gli occhi al cielo e le guardò fare avanti
               e indietro dai propri nidi, domandandosi quando Simbad si sarebbe deciso a

               tornare a casa. Era il suo unico nipote, figlio di suo figlio, e Samir lo amava più
               della luce dei suoi occhi.
               – Nonno Samir, che ci fai in mezzo alla strada? – chiese una voce alle sue spalle.

               Il vecchio si voltò verso la bambina che aveva parlato.
               – Ciao Aida, piccola mia – disse dolcemente.
               Aida era una bambina deliziosa: aveva un bel viso tondo, due grandi occhi
               scuri e dei bellissimi capelli lunghi e ricci che le scendevano lungo le spalle; era
               magrolina e non molto alta, ma tutti la conoscevano come la bimba più bella

               del paese.
               – Aida, sto aspettando Simbad. Per caso lo hai visto?
               La bambina, che viveva accanto a Simbad e suo nonno, rispose che non lo

               vedeva dal mattino.
               Proprio in quel momento una donna con un sorriso luminoso e due grandi occhi
               chiari si affacciò alla finestra e richiamò dentro la figlia.
               Accortasi di Samir, che si tirava preoccupato la barba bianca
               scrutando il fondo della via, tentò di rassicurarlo: – Simbad

               tornerà presto, vedrai!
               – Aida, porta un po’ di tè al nostro buon vicino, ha bisogno
               di tranquillizzarsi – disse la mamma.

               La bambina sistemò fuori casa uno sgabello e invitò Samir
               ad accomodarsi.
               – Non dovresti stare in pensiero per tuo nipote. Sai che
               è sempre in ritardo, ma è un ragazzino in gamba, è
               intelligente e sa stare fuori dai guai.

               Il vecchio accettò volentieri il tè: era dolcissimo e
               profumava di menta. Samir lo assaporò con piacere,
               senza mai togliere gli occhi dalla strada.






                         OBIETTIVI - Utilizzare la lettura a bassa voce nel lavoro autonomo. - Leggere e comprendere
                         il senso globale e le informazioni esplicite e implicite di un testo.
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