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IL RACCONTO REALISTICO GENERI
La partita è finita 3 a 2. Un gol l’ho fatto io. Mi sono
trovato il pallone tra i piedi, ho saltato l’avversario,
sono andato verso la porta e ho tirato.
Ho sentito un grido fortissimo: – Goool!!! – e i miei
compagni mi hanno sollevato in alto.
A pochi minuti dalla fine un avversario mi ha fatto
lo sgambetto e sono caduto a terra. Ho battuto il naso
e mi è uscito un po’ di sangue.
Tutti hanno gridato: – Rigore! Rigore!
Io sono uscito dal campo con un fazzoletto sul naso,
ma non mi importava niente perché abbiamo battuto
il rigore e fatto il terzo gol, quello vincente!
Quando siamo usciti dal campetto tutte le persone
ci facevano i complimenti. Allora ho pensato che
il papà sarebbe stato molto contento di vedere
il mio gol.
Quando sono arrivato a casa, sul mio letto c’era
una busta con sopra scritto “Per Adalberto,
il nostro campione”. Dentro c’era una fotografia
di me in campo, sollevato dai compagni.
Angela Nanetti, Le memorie di Adalberto, Einaudi Ragazzi
1 Di che cosa parla questa storia? Indicalo con una X.
Parla di un bambino che gioca la sua prima partita di calcio; la sera prima
della partita è molto in ansia perché sa di essersi allenato poco.
Parla di un bambino agitato per la sua prima partita di calcio; ma quando
è in campo riesce a segnare un gol e a far vincere la sua squadra.
Parla di un bambino che si è allenato molto per prepararsi alla sua prima
partita di calcio; alla fine non gioca perché si sente male.
2 Come si chiama il bambino che racconta? Cerchia il suo nome nel testo.
3 Alla fine il papà di Adalberto è andato a vedere la partita.
Che cosa te lo fa capire?
La fotografia di lui in campo. I complimenti delle persone.
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