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LA SFIDA A BIGLIE
Città di Ur, 2550 a.C.
Il sole era alto nel cielo e c’era un caldo insopportabile. Tutt’intorno si udiva solo
il frinire assordante delle cicale.
Alalgar, nascosto lungo le rive del Tigri, non ne poteva più di quel frastuono, ma
non poteva certo andarsene: il secchio appoggiato per terra era quasi vuoto.
La sera prima, Najeeba gli aveva detto: – Chi di noi due avrà catturato più girini
nel corso della giornata si aggiudicherà tutte le biglie dell’altro.
Davvero una scommessa allettante: Najeeba era una bravissima giocatrice e la
sua collezione di biglie faceva gola a tutti.
Najeeba era l’unica femmina che prendesse parte alle gare: era forte e
coraggiosa, la migliore amica di Alalgar, dalla quale lui aveva imparato tutto sul
gioco delle biglie.
– A “spariglia” – gli aveva spiegato la ragazzina tempo prima – lo scopo è
quello di colpire la biglia dell’avversario per impossessarsene. Si lancia la sfera
stendendo rapidamente il pollice: chi centra la biglia dell’altro, la conquista.
Osservando le gare, Alalgar aveva scoperto che era più divertente giocare in
gruppo, perché aumentava il numero delle biglie in palio.
– Una variante del gioco è “la buca” – aveva continuato Najeeba. – Si comincia
tracciando una riga a terra con un bastoncino e, partendo da lì, si avanza di
cinque passi. Quindi si scava una piccola fossa nel terreno. I giocatori, a turno,
devono appoggiare la mano sulla riga e lanciare. Viene eliminato chi non riesce
a centrare la buca dopo tre tiri.
A ”la buca”, le biglie degli sconfitti diventavano il premio del concorrente che
riusciva a rimanere in gioco. E spesso finivano nelle mani di Najeeba.
Giorno dopo giorno, lei aveva insegnato ad Alalgar i trucchi più efficaci e anche
lui ormai era un ottimo giocatore, con un bel gruzzoletto di biglie!
Finché era arrivata quella sfida e Alalgar aveva accettato: non poteva sottrarsi,
rischiando di passare per codardo.
Alalgar doveva assolutamente vincere la gara: per questo non avrebbe
abbandonato la postazione sul fiume finché non avesse raggiunto la quantità di
girini sufficiente a farlo arrivare primo.
Flavia Franco, Sulle rive del Tigri, Raffaello
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il senso globale e le informazioni esplicite e implicite di un testo.
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