Page 48 - TEST_Le mie prove di italiano 4
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la mia PROVA                                                                   Data: ..................................................


                                   UN INCONTRO SPECIALE





                   1     Il Cane fece un salto e ricadde sulle quattro zampe.
                   2     In piedi, davanti a lui, c’era l’apparizione più terrificante che avesse mai visto.

                   3     Due occhi gialli, prima di tutto. Un muso enorme e nero, con un sorriso crudele
                   4     dal quale spuntavano due zanne forti come uncini. In cima alla testa aveva un
                   5     ciuffo di peli ruvidi. Il colore del pelame era di un giallo sporco, striato di nero.
                   6     La cosa più impressionante di tutte, però, erano le zampe anteriori, molto più

                   7     lunghe e muscolose di quelle posteriori.
                   8     L’apparizione era quattro o cinque volte più grande del Cane ed era immobile.
                   9     Anche il Cane stava fermo, con il pelo ritto, e ringhiava, pronto a vendere cara
                  10     la pelle.

                  11     Ora si ricordava di aver già visto qualcosa del genere. Un giorno Mela, con un
                  12     libro aperto sulle ginocchia, gli aveva mostrato una figura: – Guarda un po’: è
                  13     una iena. È orribile, no? – aveva detto con ammirazione.
                  14     La figura del libro era davvero impressionante, ma certo meno di quell’essere,

                  15     comparso all’improvviso e in piena notte, a Parigi.
                  16     L’apparizione riusciva forse a leggere i pensieri del Cane? Perché scoppiò in
                  17     una risata da brividi e disse: – È vero, non sono molto rassicurante. Assomiglio
                  18     a una iena. Non dire di no, lo so. Del resto, tutti gli altri cani mi chiamano “lo

                  19     Ienoso”. Ma anche tu non sei una gran bellezza, sai?
                  20     Poi, con una voce molto dolce che sembrava provenire da lontano, aggiunse:
                  21     – E se tu mi raccontassi che cosa ti succede, invece di tremare come una foglia?
                  22     Con grande sforzo, il Cane riuscì a dire: – Mi sono perso.

                  23     – Non più... – ribatté lo Ienoso. – Conosco Parigi come le mie tasche. Dove vuoi
                  24     andare?
                  25     – Io da Parigi voglio andarmene – disse il Cane, stavolta con voce più ferma.
                  26     – Per andare dove? – chiese lo Ienoso, senza staccargli gli occhi di dosso.

                  27     – Non lo so... verso sud – sospirò il Cane.
                  28     – Capiti bene, io devo andare alla stazione ad aspettare il treno di mezzanotte
                  29     e dodici. Seguimi! – ordinò lo Ienoso.
                  30     Poi, senza aspettare la risposta, fece dietrofront e s’incamminò.

                  31     Il Cane cominciò a seguirlo a distanza, senza fidarsi del tutto. Ogni tanto lo Ie-
                  32     noso rovesciava un bidone d’immondizia con un colpo di muso e domandava,
                  33     senza girarsi: – Hai fame?
                  34     Il Cane, a poco a poco, gli si avvicinò e ben presto si ritrovò a camminare al suo

                  35     fianco. Benché lo Ienoso non gli avesse chiesto nulla, il Cane si mise a raccon-
                  36     targli la sua storia. Parlava a ruota libera, come fa chi non ha nessuno con cui


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