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Didattica d’aula







               dirizzo politico-istituzionale per l’anno 2022: «(...) il potenziamento delle competenze
               delle studentesse e degli studenti nell’ambito delle discipline STEM (scienza, tecnologia, in-
               gegneria e matematica), delle competenze digitali e delle competenze multilinguistiche di
               studenti e del personale docente, attraverso l’integrazione curricolare di attività interdisci-
               plinari, per tutti i cicli scolastici, garantendo pari opportunità e uguaglianza di genere. L’at-
               tenzione alle discipline STEM agisce su un nuovo paradigma educativo: creare la “cultura”
                scientifica e la “forma mentis” necessarie per lo sviluppo del pensiero computazionale”.».


                              “Per attuare una didattica STEM, è sufficiente trattare un argomento
                               di una disciplina e richiamare un’informazione legata a un’altra di-
                                sciplina? Per esempio, se in Scienze parliamo dei molluschi, possiamo
                                ricordare che in Storia abbiamo imparato che i Fenici dal mollusco
                              murice ottenevano il pigmento porpora...”


               Abituare i bambini a mettere in relazione le informazioni acquisite è una buona “pale-
               stra” per la mente.
               Tuttavia, “fare STEM” è una vera e propria modalità di apprendere nella quale, oltre a in-
               tegrare i concetti delle varie discipline, le bambine e i bambini hanno l’opportunità di agire
               e di sviluppare competenze che non sono solo disciplinari: saper individuare la soluzione
               a un problema, comunicare agli altri il proprio pensiero, rispettare le decisioni in un lavoro
               di squadra, operare in autonomia, trasformare la frustrazione di non ottenere i risultati
               attesi in stimolo a elaborare soluzioni alternative... Sono solo alcuni esempi di tali compe-
               tenze, definite comunemente soft skills, che rispondono alle esigenze formative dell’adulto
               di domani.

               Permettere alle bambine e ai bambini di misurarsi con esse in un ambiente protetto come
               quello scolastico, significa consentire a ciascuno di esprimere il proprio potenziale e di
               confrontarsi con quello degli altri con la mediazione dell’insegnante e secondo i propri
               ritmi.




                                “Perché lo sviluppo di questo tipo di competenze è importante?”





               Il mondo in cui viviamo è un sistema molto complesso, in rapida evoluzione, i cui diversi
               aspetti (come l’ambiente, il clima, la disponibilità di beni primari, lo stato igienico-sanitario delle
               popolazioni, lo sviluppo tecnologico, le condizioni di lavoro...) sono sempre più interconnessi.
               Tale realtà richiede flessibilità e capacità di comprendere e di adattarsi, spesso in
               tempi rapidi.

               La tecnologia è ormai una presenza irrinunciabile nella nostra vita quotidiana e influen-
               za sempre di più il modo di vivere di ciascuno di noi, con strumenti ormai alla portata di
               molte persone: dai portable device (“dispositivi portatili” come smartphone e computer
               laptop) ai wearable device (“dispositivi indossabili” come orologi, occhiali, targhette
               ecc. in grado, per esempio, di monitorare il battito cardiaco, i passi effettuati e altre con-
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