Page 4 - Una scuola geniale
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I PRINCÌPI CARDINE DI QUESTO VOLUME
I PRINCÌPI CARDINE
DI QUESTO VOLUME
Tre sono i princìpi cardine intorno ai quali si sviluppa questo volume e che
possono fungere da pietre miliari per il percorso del lettore: inclusione, in-
terdisciplinarità e co-costruzione della conoscenza. Si tratta di concetti
noti a chi si occupa di didattica ma che meritano di essere ricordati, anche
alla luce delle normative recenti e delle caratteristiche di un contesto scolasti-
co in continua evoluzione.
INCLUSIONE
L’inclusione indica lo stato di appartenenza a qualcosa (nel nostro caso “alla
scuola” o “alla classe”), ma soprattutto il fatto di sentirsi accolti. L’inclusione
sociale rappresenta la condizione in cui tutti gli individui vivono in uno stato
di equità e di pari opportunità.
In alcune parti del mondo (in particolare negli Stati Uniti d’America e nel Re-
gno Unito), le politiche scolastiche prevedono che un bambino/ragazzo rico-
nosciuto ad alto potenziale abbia la possibilità di avere insegnanti, classi e libri
adatti alle sue esigenze.
In Italia, già dal 1977, sono stati introdotti strumenti legislativi mirati all’inclu-
sione ma solo nel 2012 , a partire dalla direttiva sui BES (Direttiva ministeriale
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MIUR del 27 dicembre 2012), sono state previste misure e metodologie rivolte
anche ad allievi con potenzialità e abilità elevate. I BES vanno quindi visti
secondo una prospettiva molto più ampia rispetto a quella dello svantag-
gio, tant’è che con la Nota MIUR n. 2563 del 22 novembre 2013 “Strumenti
di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali. A.S. 2013/2014. Chia-
rimenti” il tema del supporto allo sviluppo delle potenzialità viene nuovamente
ribadito mettendo l’accento sulla “[...] personalizzazione dell’apprendimento
che [...] ha come finalità quella di permettere a ciascun bambino di svi-
luppare in modo ottimale le sue potenzialità”.
In questo senso, il tema dell’inclusione si collega a quello dei Bisogni Educativi
Speciali, da estendersi anche agli alunni ad alto potenziale, come lo stesso
MIUR ha affermato nuovamente nella Nota ministeriale n. 562 del 3 aprile 2019.
1 Legge n. 517 del 1977, in cui si sostiene che “la programmazione educativa può comprendere attività
scolastiche di integrazione anche a carattere interdisciplinare, organizzate per gruppi di alunni della
stessa classe o di classi diverse, ed iniziative di sostegno, anche allo scopo di realizzare interventi indi-
vidualizzati in relazione alle esigenze dei singoli alunni”.
2 Per tutta la normativa relativa al tema della plusdotazione si rimanda alla sezione finale della Guida, a
partire da pagina 129.
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