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Didattica d’aula
Il modello riportato a pagina 89 del volume è un suggerimento per l’esecuzione, ma è
auspicabile che ogni bambino sperimenti la propria creatività e crei il proprio manufatto in
modo originale.
L’animale scelto è lo spunto per affrontare il concetto di bioluminescenza: si possono
invitare gli alunni ad approfondire in quale modo e quando le lucciole emettono luce, per
poi ampliare il discorso al loro habitat e alla progressiva scomparsa in relazione all’inqui-
namento ambientale e luminoso. Si può inoltre valutare di estendere la ricerca ad altri
organismi che presentano bioluminescenza.
Dopo avere indagato l’habitat delle lucciole, lo si può ricostruire con materiali di recupero in
un angolo dell’aula, in modo da collocarvi tutti gli insetti “accesi”: il lavoro potrà quindi
chiudersi in modo suggestivo.
Altro aspetto di questo progetto STEM è iniziare ad applicare il concetto di corrente elet-
trica. Si può iniziare chiarendo che il particolare tipo di lampadina da noi considerato si
chiama LED, acronimo dell’espressione inglese Light Emitting Diode, “diodo a emissione di
luce”. Il LED contiene all’interno della calotta di vetro un materiale speciale (semicondut-
tore), che ha la proprietà di emettere luce quando viene attraversato da una corrente
elettrica.
Si osserva che la lampadina si accende solo quando è collegata alla pila, e soltanto in
una delle due posizioni possibili, cioè con il polo positivo in corrispondenza del polo
positivo della pila (e ovviamente con il polo negativo in corrispondenza di quello negativo
della pila).
Per fornire una spiegazione molto semplice alle alunne e agli alunni, si può dire che tale
posizione mette in azione lo scorrimento di tante particelle, dette elettroni, dal polo
positivo della pila alla “gambetta” più lunga del LED (il polo positivo). Essa, all’interno della
calotta di vetro, è collegata mediante un piccolo filo conduttore al materiale speciale
responsabile dell’emissione di luce, e poi al polo negativo, cioè alla “gambetta” più corta
del LED.
Le particelle, quindi, percorrono il polo negativo fino a raggiungere quello dello della pila, e
il ciclo ricomincia.
Ma perché la pila è necessaria? Perché una pila è un dispositivo che trasforma l’energia
chimica delle sostanze in essa contenute in energia elettrica. Essa è dunque il “motore”
del flusso di elettroni.
All’interno della pila, tali particelle sono distribuite in modo differente tra polo positivo e
polo negativo: tale differenza produce una tensione (o differenza di potenziale elettri-
co) che è l’origine della corrente elettrica. La tensione si misura in volt, e ciò giustifica
l’indicazione “3 V”, cioè “tre volt” ben visibile sulla pila utilizzata per il progetto.
Si può ancora suggerire ai bambini, quando il LED si accende, di toccarlo per percepire se
sia freddo o caldo: il fatto di rimanere freddo è una caratteristica dei LED, mentre gli altri
tipi di lampade (quelle a risparmio energetico e quelle alogene) con il passaggio di energia
elettrica si riscaldano, oltre a emettere luce.
CONCETTI-CHIAVE Scienze: l’energia e le sue trasformazioni, l’energia elettrica, gli inset-
ti, la bioluminescenza; Educazione Civica: l’inquinamento ambientale e luminoso.
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